Cosa differenzia un ritratto da un selfie? Se una volta farsi fare un ritratto comportava, per lo meno, l’uso di una macchina fotografica, al giorno d’oggi, dove tutti (o quasi) girano con uno smartphone in tasca, siamo sommersi da ritratti o, più spesso, dagli autoritratti.
Ma dietro al ritratto si nasconde molto più impegno, uno studio delle luci, dell’ambiente, della posa ma, soprattutto, un dialogo intimo con il soggetto.
La ricerca dell’immagine che rimane nella mente e che stimola la riflessione non può basarsi solo sull’estetica ma è la punta di un iceberg di emozioni.
Non si tratta solo di tecnologia (“eh, facile fare le foto belle con la reflex”) o di fortuna (“eh, certo che se scatti 900 foto…”) ma soprattutto di pazienza: l’attesa del momento giusto.
Senza avere la pretesa di dover spiegare tutto a chi osserva la fotografia, lasciando spazio all’immaginazione e alla fantasia.
Vuoi anche tu un ritratto o vuoi continuare a farti centinaia di selfie?
Scrivimi.